
Cerchiamo sempre di controllare ciò che portiamo in tavola, facciamo attività fisica, non fumiamo, tendiamo a non stressarci, eppure quando facciamo i controlli, la pressione tocca i 140-90 millimetri di mercurio. Insieme ad altri fattori, questo elemento può portare anche a malattie cardiovascolari. Quando abbiamo la pressione alta, ci vengono prescritti dei farmaci ma attenzione a quali assumiamo.
Pressione alta: il trattamento con i farmaci
Il trattamento con i farmaci serve proprio per ridurre la pressione. Ma bisogna fare attenzione ad altre contemporanee terapie che si stanno portando avanti. Infatti, queste potrebbero influire negativamente sull’ipertensione peggiorando la situazione. Per questo il monito è che i dottori controllino sempre quali farmaci i pazienti ipertesi stanno già assumendo.

Per esempio antidepressivi, antinfiammatori non steroidei (Fans) e derivati del cortisone da assumere per via orale impiegati nelle malattie reumatiche, come il Lupus o l’artrite reumatoide, potrebbero influire sulla pressione. Questi sono molto usati e assunti comunemente, si tratta per esempio di quelli da banco che possono avere effetti collaterali per gli ipertesi.
In particolare da alcuni studi è emerso che alcuni di questi farmaci possono rendere meno efficaci gli antipertensivi. Sempre dagli studi è emerso che soprattutto le donne e gli anziani avevano un significativo aumento della pressione assumendo tali farmaci e procedendo al trattamento per l’ipertensione. Quindi la conclusione è che un check del dottore può chiarire quale siano i farmaci da assumere e quali da sospendere.
Come evitare questo problema
Come anticipato, è proprio il medico che dovrebbe controllare quali farmaci sta assumendo il paziente evitando anche prescrizioni a cascata. Per esempio prima di prescrivere i farmaci da banco il dottore dovrebbe capire se si tratta di un soggetto iperteso e nel caso valutare di sospendere i farmaci che causano questo innalzamento della pressione sanguigna.

Alcuni Fans possono essere sicuri ma altri no. Infatti alcuni potrebbero aumentare la pressione sanguigna di circa 3 mm Hg e per esempio occorrerebbe prescrivere farmaci alternativi come il Paracetamolo. Ma non finisce qua: oltre ad avere chiara questa situazione ovvero che alcuni farmaci possono interferire con la cura per l’ipertensione, dobbiamo tenere in considerazione anche un’altra fattispecie.
Concentrandoci proprio sui farmaci che servono per abbassare la pressione, dobbiamo sapere che questi possono “aggiustare” una cosa ma rovinarne un’altra. In che senso? Ebbene su tanti possibili “controeffetti” che il paziente potrebbe riscontrare soprattutto a livello dell’umore. Vedremo nel prossimo paragrafo di cosa si tratta di preciso.
I farmaci per l’ipertensione: attenzione
Alcuni farmaci contro la pressione alta proteggono dalle malattie cardiovascolari ma possono aumentare il rischio di disturbi dell’umore e di depressione. Le persone che assumono beta bloccanti e calcioantagonisti, stando ad uno studio, mostravano il doppio delle possibilità di essere ricoverati in ospedale per un disturbo dell’umore rispetto per esempio a chi assumeva angiotensina.

Altri farmaci contro la pressione alta studiati invece hanno dimostrato come avessero un effetto protettivo contro in disturbi dell’umore. Insomma, è tutto molto variabile in base al tipo di farmaco usato. Approfondendo ancora, infatti, si è visto come depressione e malattie cardiache siano in realtà collegate. Per esempio il disturbo bipolare è correlato ad un aumento del rischio di sviluppare ipertensione.
Insomma, bisogna considerare anche questo aspetto ovvero che alcuni farmaci contro la pressione alta possono provocare effetti negativi sull’umore. Quindi anche in questo caso il ruolo del medico è cruciale perché potrà, su racconto del paziente, prescrivere un trattamento medico con un farmaco diverso qualora si notassero sintomi come appunto il cambio dell’umore.
Conclusione
Molte persone riscontrano di avere la pressione alta, anche da giovani e così sono “costrette” ad assumere farmaci per tenerla sotto controllo e abbassarla. Però bisogna tener conto del fatto che alcuni farmaci da banco che assumiamo anche molto spesso, possono interferire con il trattamento per abbassare la pressione. Quindi il dottore dovrebbe monitorare tale situazione.

Anche perché a volte la sospensione di questi farmaci potrebbe far abbassare naturalmente la pressione senza dover assumere altri farmaci. Quindi è una situazione che va molto indagata. Altri studi, poi, hanno evidenziato come alcuni farmaci contro la pressione alta causino dei cambiamenti nell’umore e quindi è importante anche che il medico verifichi questo.
Insomma, è una situazione delicata. È chiaro che la pressione alta può causare anche malattie cardiovascolari importanti quindi va sempre tenuto sotto controllo il suo livello ma se con la cura prescritta si rischia di peggiorare la situazione, è anche peggio. Un confronto con il proprio medico chiarirà di sicuro la situazione nel migliore dei modi.