
C’è un collegamento davvero molto curioso ma che allo stesso tempo lascia particolarmente perplessi ed ha a che vedere con il mondo dei virus. Penserete che siamo al cospetto di un argomento di cui si sente parlare ormai quotidianamente, ma alcuni studi hanno rivelato che ci potrebbe essere un forte ponte di collegamento tra i virus e il cambiamento climatico.
Gli studi nel post Covid-19
Subito dopo lo scoppio della pandemia, che ha davvero ridotto ai minimi termini tutta la quotidianità a cui eravamo abituati aprendo invece il futuro verso scenari che finora abbiamo considerato apocalittici sì ma solo nei film, molti scienziati, che già si stavano muovendo, hanno approfondito delle ricerche sullo sviluppo di nuove malattie e hanno scoperto alcune cose davvero molto sensazionali.

Si tratta di studi che partono dal fatto che il continuo mutare delle condizioni meteorologiche sta cambiando il volto del nostro pianeta, e aree che un tempo erano soggetti al corretto alternarsi delle stagioni, oggi invece risultano molto vulnerabili, con sbalzi incredibili di temperature e di reazioni climatiche importanti. Ciò ha portato chiaramente allo sviluppo di una serie di perplessità in merito.
Il Covid 19 non è stato altro che, secondo gli scienziati, un assaggio di quello che potrebbe accadere di qua a qualche tempo; un vero e proprio fulmine a ciel sereno che si è rivelato meno dannoso di quello che si immaginava. E questo perché? Perché ancora potremmo avere a che fare con altri virus.
Un pericolo silenzioso che si muove tra le pieghe della terra
Se il nostro è un pianeta che ha tracce di vita che risalgono a milioni di anni fa, è chiaro che i virus siano una di queste; e alcuni di questi, considerati ormai ampiamente debellati, o altrimenti endemici cioè relativi a un determinato punto del pianeta, sono arrivati anche in secoli non molto lontani a decimare popolazioni intere. Di molti di questi non sappiamo nulla, nemmeno i codici, figuriamoci la cura.

E’ un po’ quello che è accaduto con il Covid-19: a conti fatti oggi è un semplice virus influenzale, ma in quel momento ha portato a morte certa centinaia e centinaia di persone, perché le conseguenze non sono mai state capite in tempo e i farmaci a nostra disposizione non risultavano efficaci. Nemmeno i vaccini sappiamo se lo abbiano davvero respinto del tutto.
E come questo, tra le pieghe della Terra, ne esistono milioni, alcuni potenzialmente e mondialmente distruttivi, a limite della calamità naturale mondiale. E il problema che il contatto con alcuni di questi potrebbe palesarsi a causa delle condizioni climatiche in atto a causa del surriscaldamento soprattutto della superficie delle Terra.
Cosa significa?
Significa che molti animali, spesso portatori sani di alcuni virus, si spostano in aree della Terra dove queste malattie non sono mai arrivate e che potrebbero dare effetti deleteri e mortali. Ma ancora di più spaventa lo scioglimento dei ghiacciai, che sono potenziali covi di virus mortali e assolutamente impossibili da prevedere e immaginare.

Molti di questi virus sono stati sepolti da secoli e secoli di ghiaccio. Questo vuol dire che, se tra loro anche semplicemente uno dovesse risultare pericoloso tanto per l’uomo quanto per gli animali, avremmo davvero i giorni contati. E la cosa che preoccupa di più è l’incapacità di prevedere.
Ma prevedere non significa poterlo bloccare: prevedere è sinonimo spesso di una soluzione da trovare in tempo, ma non conoscendo il nostro nemico la cosa diventerebbe anche particolarmente problematica. Poi mettiamoci anche di mezzo la forte capacità che hanno i virus di mutare spesso e violentemente…insomma, non abbiamo le risorse e il tempo utile per capire se tutto quello che oggi conosciamo sia sufficiente a combattere contro queste piccolissime e infinitesimali forme di vita.
La salute non è solo una questione medica
Spesso sentiamo dire che la ricerca non va avanti e che la scienza non aiuta a trovare i farmaci corretti. Ma è chiaro da tutte queste evidenze scientifiche, che il problema non è della ricerca, che si basa su ciò che conosce e non su ciò che ancora non è venuto a galla.

Il problema è legato all’incapacità di un momento storico in cui l’uomo è vittima di se stesso e di un meccanismo che non è in grado di controllare e di tenere a bada. Oggi, combattere con il diffondersi di una malattia vuol dire bloccare tutto il mondo, come accaduto nel pieno della pandemia. E anche lì, a risentirne non è stato solo l’apparato sanitario di tutto il mondo.
La Salute è un fattore che investe tutta la vita sociale dell’uomo, ma anche di tutti gli esseri viventi presenti sulla Terra. Ed è importante sempre pensare che per evitare il proliferare di virus potenzialmente mortali è necessario proteggere gli ecosistemi e controllare i vettori di diffusione, ma sempre fermo restando che il nostro obiettivo sia un equilibrio che parta proprio dai mutamenti attualmente in atto a livello climatico.