Come cucinare il riso basmati per abbassare l’indice glicemico: ecco i consigli

Che tu sia un giramondo, che ha esplorato le terre d’oriente, o che tu sia un appassionato di cucina, sicuramente conoscerai il riso basmati. Di cosa parliamo? Di una varietà di riso che è tra le più apprezzate in ogni angolo del globo. Il riso basmati, a differenza di molte altre varietà di riso, possiede un sapore molto aromatico.

È proprio questa sua peculiarità a far sì che sia conosciuto e consumato ovunque, nonostante la sua origine sia tipicamente asiatica. È il suo gusto aromatico, inoltre, che lo rende un ottimo ingrediente per un’ampia gamma di ricette di ogni genere, in cui è l’elemento principale.

Oltre alle caratteristiche organolettiche, il riso basmati presenta anche delle caratteristiche fisiche che lo distinguono da molte altre varietà di riso. Un esempio? Il chicco particolarmente lungo e sottile. In sintesi, il riso basmati è inconfondibile e il suo sapore unico, unito alle proprietà nutrizionali, lo rendono utile in diverse diete, sane ed equilibrate.

Qual è l’origine del riso basmati?

Come risaputo, esistono delle risaie anche in Italia. Tuttavia, le terre che danno origine alle maggiori quantità di riso basmati del mondo sono quelle appartenenti ai territori indiani e ai territori del Pakistan, specialmente quelli confinanti con l’India. Malgrado questa provenienza lontana, il riso basmati è ormai noto, acquistato e consumato in tutto il mondo.

Come menzionato nei paragrafi iniziali, il riso basmati si differenzia dalle altre tipologie di riso per la presenza di chicchi lunghi e sottili. Inoltre, anche dal punto di vista dell’aroma, il sapore del riso basmati sembra essere più intenso di molte altre tipologie di riso. Come mai il riso basmati è aromatico? Grazie alla presenza di sostanze volatili che si sprigionano con la cottura.

Le preparazioni che possono essere create utilizzando il riso basmati come ingrediente principale, sono molteplici. Alcune si ispirano proprio alla cultura dei luoghi d’origine, altre rappresentano delle rivisitazioni molto interessanti. Di seguito, nei paragrafi successivi, troverai indicate le proprietà nutritive di questo riso, che lo rendono ancora più interessante.

Il riso basmati: le proprietà nutrizionali

Il riso, in generale, è un ottimo alimento da consumare per ottenere un apporto di macronutrienti, come i carboidrati complessi, che dovrebbero essere assunti quotidianamente con l’alimentazione. Esso rappresenta quindi una valida alternativa alla pasta o al pane e, inoltre, può essere consumato anche nell’ambito di una dieta per celiaci, non contenendo glutine.

I carboidrati complessi rappresentano, in generale, una fonte nutritiva che non sembrerebbe portare allo sviluppo di picchi glicemici, come accade invece con gli zuccheri semplici. Il riso basmati viene venduto solitamente nella versione integrale, contenente buone quantità di fibre solubili, che migliorano la digestione e stimolano la motilità intestinale.

Nel riso basmati poi troviamo vitamine come quelle del gruppo B e sali minerali, come potassio e magnesio. Le vitamine del gruppo B, in particolare, sarebbero delle molecole molto utili per il supporto del metabolismo dell’organismo. Proprio per queste interessanti caratteristiche nutrizionali, il riso basmati sembrerebbe poter essere consumato da chi ha il colesterolo alto.

Scopri i metodi di cottura del riso basmati

Nonostante le sue caratteristiche nutrizionali lo possano rendere un interessante alimento per chi soffre di colesterolo alto, è sempre importante rivolgersi a esperti del settore come dietologi, nutrizionisti e dietisti, figure professionali che possono personalizzare la dieta, eventualmente aggiungendo questo alimento, in base alla situazione specifica presentata dal paziente.

In generale, la cottura più adatta per poter mantenere intatte le proprietà nutritive di questo alimento è la cottura a vapore. Come si cuoce a vapore il riso basmati? Mettendo il riso in acqua e cuocendolo utilizzando la vaporiera. La cottura di solito richiede circa 20 minuti per poter essere completata.

Nel caso in cui non si disponga di una vaporiera, il riso basmati potrebbe essere cotto per bollitura. In questo caso, è necessario mettere dell’acqua salata sul fuoco e portarla ad ebollizione e solo a questo punto aggiungere il riso che deve essere precedentemente passato sotto l’acqua corrente, per eliminare l’amido in eccesso.

Per concludere…

In conclusione, il riso basmati è, a differenza delle altre tipologie di riso, caratterizzato da chicchi lunghi e sottili, ma non solo! Le differenze rispetto alle altre varietà di riso non riguardano solo il suo aspetto fisico ma anche le sue caratteristiche organolettiche, essendo il riso basmati caratterizzato da un sapore aromatico e intenso, che lo rende un ottimo ingrediente per numerose ricette.

Il riso basmati, per le sue caratteristiche nutrizionali, sembrerebbe essere un interessante alimento da inserire anche in diete per il colesterolo alto. In particolare, i metodi di cottura più adatti sembrerebbero essere la cottura a vapore oppure, in assenza di vaporiera, la cottura tramite bollitura. Questo articolo è a scopo puramente informativo e non sostituisce il parere del medico.

Lascia un commento