
Con l’arrivo del mese di Aprile inizia la corsa alla presentazione della dichiarazione dei redditi, che ogni anno mostra novità che spesso incidono tanto positivamente quanto negativamente su quello che è il piano di adeguamento dal punto di vista soprattutto di quello che è il noto 730. Vediamo per il 2025 cosa c’è in previsione.
L’appuntamento annuale è arrivato
La dichiarazione dei redditi è un appuntamento che non manca mai, anzi ogni anno è una vera corsa contro l’impossibile, sebbene ad un certo punto nemmeno c’è poi bisogno di correre avendo tempo fino a settembre per presentare la domanda e avere risposta in breve tempo. Ma ovviamente è bene non ridursi all’ultimo minuto.

E’ un dovere annuale, che serve per capire quale sia la tua situazione economica al momento, e che serve anche per spulciare la condizione in cui in generale e in media ogni famiglia italiana vive dal punto di vista finanziario e se possibile con l’ottenimento dell’ISEE anche di qualche agevolazione importante.
Per cui se da un lato è un obbligo che molti notano e vivono con sentimento contrastante, c’è da dire che è l’unico modo per poter avere da parte dello stato italiano un vero e proprio tornaconto dal punto di vista economico, partecipando a bonus di qualunque tipo e di categoria.
Quali sono le novità?
Per il 2025, ci sono novità intanto in merito alla compilazione della dichiarazione dei redditi. Cominciamo quindi con l’inserimento di 2 nuovi quadri nel modello del 730: il quadro M e il quadro T. Per quanto riguarda, il quadro M abbiamo a che vedere come redditi soggetti a tassazione separata.

Mentre con il quadro T abbiamo a che vedere con un rapporto che ci permette di pensare per plusvalenze in merito ad affitti brevi o redditi di investimenti. E’ chiaramente una novità che punta a semplificare decisamente la vita di ogni persona che si approccia alla dichiarazione dei redditi per avere quanti più benefici è possibile.
Ma ovviamente è necessario restare aggiornati su queste cose, perché i cambiamenti sono sempre in atto ed è importante saperlo e sfruttare tutte queste conoscenze a proprio vantaggio al fine di avere risultati che davvero possano portarci a non vedere quest’obbligo in senso del tutto negativo come finora accaduto e verificatosi.
Cosa puoi scaricare?
Tutto quello che hai pagato durante il corso dell’intero anno 2024, è detraibile. Ti serve solo avere una conferma del pagamento attraverso le ricevute e il gioco è fatto. E’ chiaro che in questo caso potrai detrarre visite mediche, farmaci acquistati, dispositivi medici e anche esami diagnostici. Ma non è solo una questione medica.

Infatti, se ci pensi ci sono anche l’istruzione e gli interessi maturati dal pagamento del mutuo che possono essere versati e che lo Stato in minima parte potrebbe anche restituirti: pensa per esempio alla mensa scolastica, ai libri e alle gite di istruzione. Ma non dimenticare che per questi devi avere sempre delle ricevute.
E non sottovalutare il potere dei bonus. Quando fai la dichiarazione dei redditi, spesso viene aggiornato anche l’ISEE che è l’elemento indispensabile da usare per partecipare ed eventualmente ottenere anche i bonus rilasciati dallo Stato Italiano. In questo modo le agevolazioni aumentano e a livello economico lo Stato ti viene enormemente incontro.
Attento a dichiarare sempre il vero
E’ importante questo aspetto perché dopo avere presentato la dichiarazione, spesso possono essere effettuati dei controlli che portano alla verifica che i tuoi dati siano stati inseriti correttamente. Per cui, se dichiari il falso, incorri in sanzioni pecuniarie davvero esorbitanti. E non credo che per questo motivo ne valga davvero la pena.

In ogni caso, siccome l’errore può essere del tutto involontario, ma è comunque un errore, il consiglio è quello di procedere con la richiesta tramite un competente, spesso un CAF o un patronato che ti guiderà correttamente ad ottenere tutto quello che ti serve per evitare che tu possa avere realmente dei problemi in futuro.
E’ importante, inoltre, verificare che tutto sia stato compilato correttamente e che non ci siano errori importanti al momento dell’invio, dal quale non si può tornare indietro, anche se può essere presentata correzione successiva che verrà presa in carico dall’ente successivamente a un possibile controllo sulla tua richiesta.