
I limiti di velocità sono fondamentali, in particolar modo nei centri abitati e nelle aree extra urbane, così come esistono e sono effettivi anche quelli operativi. Il limite di velocità sulle autostrade è un tema abbastanza ciclico, che anche in Italia sta effettivamente evidenziandosi. Sta davvero cambiando il famoso limite dei 130 km/h sulle autostrade?
Il limiti di velocità
Ogni nazione anche se fa parte di una unità sovranazionale (come può essere l’Unione Europea) ha il potere di modificare in modo arbitrario ed abbastanza rapidamente il proprio Codice della Strada in merito ai limiti, considerati fondamentali per una questione di sicurezza tanto per il diretto cittadino ma anche per tutta la comunità.

Naturalmente l’autostrada è dove questi sono più elevati, nonostante ciò i “famosi” 130 orari che sono condivisi in modo molto simile o identico anche in nazioni non così diverse dall’Italia sembrano inadeguati, in un senso o nell’altro a seconda dei punti di vista.
Il senso della soglia di velocità è però chiaro a tutti.
Ridurre l’incapacità di controllare il proprio mezzo di locomozione, specialmente in particolari condizioni come ad esempio con il mal tempo o in scarsa visibilità riduce sicuramente i rischi in quanto allunga il tempo di azione e la capacità di reazione delle automobili ma anche dei motocicli e di altri mezzi di locomozione.
130 orari oppure no?
Sono almeno due decenni che si discute molto su una forma di “alleggerimento” dei limiti di velocità oltre i 130 orari, dall’altra parte proprio in autostrada si manifestano ancora oggi gran parte degli incidenti automobilistici gravi (seppur sono in sensibile diminuizione rispetto al passato). Diversi portali riportano una forma di novità in merito con addirittura in campo l’Intelligenza Artificiale.

Cosa c’è di vero? In realtà ancora nulla di ufficiale, ma numerosi test sono in atto: tramite le ultime tecnologie che saranno prevedibilmente applicate sui rilevatori come i famosi autovelox, che saranno con le nuove tecnologie in grado di corrispondere più nel dettaglio le situazioni singole, calcolando ad esempio la velocità media in un particolare tratto.
Non sono così rari infatti i rilevamenti di velocità eccessivi in particolar modo sulle autostrade, ovvero quando siamo portati a percorrere solo un tratto più rapidamente a velocità sostenuta e poi siamo portati a rallentare subito dopo. Tuttavia gli strumenti e forse anche le leggi stanno per cambiare, con alcune regole già “in ghiaccio”.
Limiti italiani “veri”
I limiti in Italia effettivi sono legati a 130 orari, come accennato sono stati fatti test ed anche di recente si è aperto alla possibilità di portare il limite a 150 orari sulle autostrade, seppur in quelle sufficientemente dotate di corsie, almeno 3 più quella di emergenza. Questo non è stato però adattato ufficialmente nel nostro paese almeno per ora.

Tra l’altro ad oggi i 130 orari in merito alle autostrade non costituisce un limite “fisso”, ma tende a ridursi in caso di neopatentati, soglia che cala entro i 100 orari, arriva a 110 orari in caso di nebbia o pioggia, e se la nebbia è molto impattante in fatto a visibilità porta il limite a 50 orari.
Esiste poi nella legislazione del codice della strada in Italia la “tolleranza”, attiva anche per le autostrade, ovvero la possibilità di non incappare in sanzioni se si supera di “non troppo” la soglia. Sostanzialmente “siamo in regola” se non superiamo di 5 km orari il limite se ci troviamo entro i 100 orari, oltre i 100 la soglia di tolleranza aumenta al 5 % del valore in più.
Il futuro dei limiti
In gran parte d’Europa i limiti sono simili ma non identici: in diverse nazioni proprio in merito alle nuove tecnologie le soglie e le tolleranze stanno effettuando vari test per portare in casi di particolare spazio e visibilità il limite su livelli più elevati, come evidenziato anche per il nostro paese.

In nazioni come Austria, Francia, Grecia, Lituania, Slovacchia e svariate altre, calcolando solo l’Europa, il limite “base” in autostrada resta di 130 orari, leggermente maggiore in Bulgaria, mentre è curioso il caso della Germania che non ha dei limiti veri e propri, infatti si parla di velocità “consigliate” ma non obbligatorie da mantenere.
Il tema sicurezza indubbiamente sarà impattato anche dalle nuove tecnologie che saranno prevedibilmente più in grado di sviluppare delle soglie più alte in ambito dei limiti di velocità, ma che potranno apparire anche più stringenti ad esempio in città, come già sta avvenendo in svariate località Italiane, scatenando anche diverse critiche.